«Non da oggi – scriveva Secchia - la stampa è un potente strumento di cui si serve la classe dominante per mantenere la sua dittatura. Il grande capitale non domina solo con le banche, i monopoli, il potere finanziario, il tribunale e la polizia, ma con i mezzi quasi illimitati della sua propaganda e della corruzione ideologica [...] Vi fu un’epoca, agli inizi dell’età moderna, fino alle rivoluzioni del secolo XVIII in cui, come ebbe a scrivere Lenin, la lotta per la libertà di stampa ebbe la sua grandezza perché era la parola d’ordine della democrazia progressiva in lotta contro le monarchie assolute, il feudalesimo e la Chiesa. Ma nella fase di decadenza del capitalismo la stampa conservatrice e reazionaria ha perduto ogni senso morale e ogni pudore. Il giornalismo al servizio dei gruppi imperialisti è una forma corrente di prostituzione. Il capitalismo in putrefazione ha bisogno per reggersi di mentire continuamente. La realtà lo accusa: dunque dev’essere falsificata. La fabbrica della menzogna è diventata arte, tecnica, norma di vita»

La Jugoslavia di ieri, le rovine di oggi: i video dell'iniziativa

Mercoledì 11 dicembre 2013, presso la “Casa Rossa” di via Monte Lungo 2 a Milano, convegno e dibattito “La Jugoslavia di ieri, le rovine di oggi”, corso multimediale sulle questioni internazionali comprendente la proiezione di un documentario sull’attuale situazione nel Kosovo, dopo la pulizia etnica messa in atto dai terroristi dell’UCK avallati dalla NATO; cliccando sui seguenti link potete vedere i video dell'iniziativa:

https://www.youtube.com/watch?v=3yt-xevmvOw

https://www.youtube.com/watch?v=UsuOXbhJ6K0

https://www.youtube.com/watch?v=IMDLxkzRpBI

https://www.youtube.com/watch?v=MC-3Oxz22RQ

https://www.youtube.com/watch?v=1GHTnWnqUGQ

https://www.youtube.com/watch?v=Y9OGI0VAX6Q



Domenico Losurdo all'Università Statale di Milano - "La lotta di classe" - 16 maggio 2013


I venti di guerra esigono la mobilitazione per la pace e contro la strategia criminale dell'imperialismo.

di Ângelo Alves, della Commissione politica del Partito Comunista Portoghese | da www.avante.pt

Gli ultimi attacchi dell'aviazione israeliana contro la Siria sono un atto di guerra e un altro elemento esplosivo nella situazione del Medio Oriente. Meritano la più viva condanna da parte di chi difende il diritto internazionale, la sovranità e l'integrità territoriale delle nazioni e lotta per la pace. Perpetrati nei pressi di Damasco contro diversi obiettivi militari, e con rapporti che indicano la possibilità che siano state usate armi all'uranio impoverito, questi attacchi non rappresentano le uniche azioni provocatorie, illegali e criminali del regime sionista. Oltre a un simile attacco realizzato nel gennaio di quest'anno, nelle ultime settimane si sono ripetuti attacchi contro la Palestina, violazioni dello spazio aereo libanese e siriano, incursioni e provocazioni militari nel Sud del Libano e minacce contro l'Iran. Possiamo allora dire che tali attacchi sono anche un elemento della campagna permanente di provocazione di Israele contro i suoi vicini. Lo sono. Ma sono anche qualcosa di più. Il quadro in cui si realizzano e lo scenario militare e politico ci pongono di fronte a un altro livello della strategia imperialista di aggressione e possibile “balcanizzazione” della Siria.

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Marxisti ticinesi e italiani si confrontano sull’analisi della crisi economica e geopolitica

di Aris Della Fontana, coordinatore della Gioventù Comunista della Svizzera Italiana


Si è tenuta sabato scorso 19 gennaio, presso la Casa Rossa di Milano, una conferenza pubblica intitolata “Il mondo dopo il congresso del Partito Comunista Cinese e le elezioni USA”. L’evento, organizzato dall’associazione “Primo Ottobre” di amicizia italo-cinese e della sezione “Laika” del Partito dei Comunisti Italiani, voleva ricordare Gianfranco Bellini, promotore dell’associazione, venuto a mancare recentemente. Figura su cui Sinistra.ch ha già pubblicato un articolo. In sala vi erano anche oltre ad Alessandro Lucchini e Nicolas Fransioli, esponenti del Dipartimento della politica economica del Partito Comunista ticinese, anche Massimiliano Ay, segretario dello stesso Partito. Sul fronte sindacale si è registrata la presenza di Janosch Schnider, coordinatore del SISA. Presenti anche membri delle istituzioni, come Leonardo Cribio e Vladimiro Merlin, esponenti della Federazione della Sinistra.
Nadia Schavecher, moderatrice della giornata, che nell’apertura dei lavori è apparsa visibilmente emozionata, ha lasciato anzitutto la parola al medico Paolo Paparella, amico e compagno di Gianfranco Bellini. Il pubblico in sala ha così potuto comprendere come, nella persone dell’economista milanese da poco scomparso, fosse viva un’impetuosa carica politica che non si spegneva in nessun frangente quotidiano: era un comunista in qualunque caso e in qualunque momento. E questa qualità gli dava la possibilità di entrare con dovizia metodologica, con spirito critico e propositivo, in ogni situazione della vita, fornendo sempre a coloro che avevano la fortuna di trovarsi con lui, una scomposizione analitica di spessore. Nell’ambito del suo lavoro di indagine della realtà – passata e presente – Gianfranco Bellini stava per ultimare uno scritto centrale per comprendere le dinamiche dell’attuale crisi economica. Le prime bozze sparse erano già state integrate ma il destino ha voluto che l’autore non potesse completare l’operazione: l’onere, ma anche l’onore, di rimaneggiarne e completarne la versione ultima sarà quindi compito dei suoi più stretti collaboratori e ben presto una casa editrice italiana si occuperà della stampa.

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